domenica 22 aprile 2012

L'allocco

“Non sono un allocco...” andava ripetendosi piagnulando Midùn mentre vagava a testa bassa per il bosco.
“Che succede, piccolo uomo?” chiese un nano che lo incontrò per caso.
Midùn, tirando su col naso e guardando di sottecchi, rispose:
“Niente che ti interessi!”
“Oh su, Frasto è qui per aiutarti, non per farsi gli affari tuoi” ribatté il nano.
“Frasto? Ma che razza di nome è?” chiese Midùn alzando gli occhi pieni di lacrime.
“Be’, sempre meglio che essere chiamato... allocco” disse Frasto con voce benevola.
E Midùn scoppiò di nuovo in lacrime.
“Su su, piccolo mio!” disse consolatorio il nano “Non è così grave!”
“Che ne sai tu?” gridò Midùn cercando di allontanarlo.
“Mi vuoi raccontare chi e perché ti ha dato dell’allocco?” chiese Frasto mettendosi le mani ai fianchi.
Dopo qualche altro lieve singhiozzo Midùn decise di confidarsi:
“E’ stato mio fratello... lui mi racconta sempre quello che fa, chi incontra, cosa ha visto, ma tutte le volte” disse il bambino riprendendo a piangere “mi parla di cose che si inventa lì al momento e io ci casco sempre!”
Frasto rimase in silenzio.
“E poi” riprese Midùn “scoppia a ridere e mi dice che sono un allocco!”
Lacrime e lamenti continuarono abbondanti.
“Allora, oggi..., sono andato dalla mia mamma a raccontarle tutto e anche lei...” Non riuscì a finire la frase perché esplose di nuovo in un pianto disperato.
“Ti ha detto che sei un allocco” disse con voce sconsolata Frasto.
“E poi... e poi... ho deciso di andare dal mio papà...” continuò Midùn “non mi ha neanche lasciato finire e lui...”
“...ti ha chiamato allocco?” chiese il nano.
“No...” sussurrrò il bambino.
“Ah, meno male; e cosa ti ha detto allora?”
“Che sarò un allocco per sempre!” disse Midùn continuando a piangere e ad urlare.
Frasto lo lasciò sfogare e quando lo vide più calmo gli chiese:
“Ma tu sai cos’è un allocco?”
Midùn lo guardò perplesso.
“L’allocco è un uccello” disse il nano con tono misterioso “e non un uccello qualunque, sai?”
“Ah no?” chiese Midùn incuriosito.
“E’ un rapace” disse Frasto.
“Un che?!” ribatté il bambino.
“Un rapace, è della famiglia dei gufi e delle civette, ed è un uccello cacciatore”
“Davvero?” chiese Midùn sbalordito.
“Eh già! E caccia soprattutto di notte!” aggiunse Frasto con un gran sorriso.
“Allora...” accennò il piccolo con lo sguardo illuminato.
“Allora” continuò il nano “un animale così, che vede le sue prede nel buio della notte e poi le cattura, puoi dire che non sa distinguere le bugie dalla verità?”
“Certo no!” disse Midùn con voce gaia.
“Anzi” disse Frasto con enfasi “chi ti dà dell’allocco non sa di cosa parla e così finisce per farti un complimento!”
“Sììì!” urlò il bambino tutto contento e prendendo il nano per le mani si mise a saltellare con lui a dritta e a manca.
“Sono un allocco! Sono un allocco!” cominciò a canticchiare Midùn e, dopo aver salutato Frasto con un abbraccio, si diresse verso casa correndo a braccia aperte, come fossero le sue ali.

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