martedì 1 maggio 2012

La storia di Oggigiorno

Giornoprima e Giornodopo non si conoscevano, sarebbe stato ben difficile visto che abitavano in due grandi città che erano da considerarsi agli antipodi: infatti Giornoprima viveva a Miricordo, mentre Giornodopo era nato e cresciuto a Prevedo.
Come?
Che c’è da raccontare su due persone che non si conoscevano e nemmeno, a quanto pare, avrebbero potuto mai incontrarsi?
Un passo alla volta!
Il fatto è che Giornoprima e Giornodopo avevano un amico in comune, un amico vero, molto vicino ad entrambi, quasi quasi il migliore amico di ciascuno.
Il nome dell’amico?
Oh, che impazienza!
L’amico si chiamava Oggigiorno.
Parenti?
Macché parenti, insomma!
Oggigiorno conosceva sia l’uno che l’altro perché frequentò assiduamente le rispettive città e faceva spola tra Miricordo e Prevedo per occuparsi da vicino di tutte le sue attività e coltivare i suoi interessi.
E che interessi!
Fu così che... un giorno, o forse in più giorni, conobbe Giornoprima e Giornodopo. Oggigiorno non ricordava chi fosse stato il primo..., ormai erano passati troppi anni; e poi non è fondamentale conservare certe informazioni... a meno che capiti di dover rivendicare un’opzione di eredità che dipende dalla conoscenza della data esatta di acquisizione del grado di parentela minimo richiesto per poter avanzare diritti e pretese di riscossione.
Ah, vedi allora che sono parenti?!
...Può darsi, ma ai fini della storia che si va raccontando, la cosa non suscita il benché minimo interesse.
Si può dire che Oggigiorno conobbe Giornoprima e Giornodopo in circostanze molto simili, perché entrambe lavoravano per le rispettive società di cantastorie delle proprie città. All’atto di iscriversi alle due società (erano situate in stati diversi, e si sa, ogni nazione ha i suoi usi e i suoi costumi) Oggigiorno venne accolto e ricevuto proprio dai due futuri amici. Entrambi restarono colpiti dal titolo dell’opera che il cantastorie aveva allegato alla domanda d’iscrizione: “L’arco del Sole e della Luna”.
“Non so perché ma penso che sia un racconto interessante” disse Giornoprima.
“Deve essere una storia affascinante” disse invece Giornodopo.
Oggigiorno rispose ad entrambi porgendo loro una copia del suo scritto e poi sorridendo disse:
“Lo legga, così mi dice cosa ne pensa!”
Sia Giornoprima che Giornodopo restarono talmente meravigliati della proposta del cortese autore che non riuscirono a dire altro, se non ricambiare il sorriso.
Quando tornò alle società di cantastorie per la firma dei documenti di convalida della sua iscrizione, Giornoprima e Giornodopo restituirono a Oggigiorno le copie della sua opera. Leggendo sui loro volti la medesima espressione imbarazzata e titubante, rivolse ad entrambi la stessa domanda:
“Non le è piaciuto?”
“Be’, non precisamente” risposero tutti e due “è un po’... strano.”
“In fondo è la vita a essere strana, non crede?” disse Oggigiorno consegnando il modulo che aveva appena compilato.
C’era riuscito di nuovo, senza volerlo naturalmente: per la seconda volta Giornoprima e Giornodopo si meravigliarono del loro avventore e di nuovo rimasero senza parole. Mentre si allontanava lo guardarono incuriositi, notando in lui una calma del tutto particolare, a cui non avevano fatto caso la prima volta che lo incontrarono.
Da quel momento in poi, ogni volta che Oggigiorno si presentava alla società dei cantastorie di Miricordo e a quella di Prevedo, e si presentava spesso dato che era un autore molto produttivo oltre che molto creativo, Giornoprima e Giornodopo approfittavano per scambiare con lui qualche parola, per cercare di capire quale fosse la filosofia di quello strano cantastorie...
Col passar del tempo le poche parole divennero lunghe e intense chiacchierate e i semplici rapporti di sportello si trasformarono in grandi amicizie. Furono queste trasformazioni a meravigliare Oggigiorno, perché nessuno fino a quel momento gli aveva chiesto di lui, dei suoi pensieri e delle sue creazioni.
“Mi offri una prospettiva davvero nuova” era solito dire Giornoprima al nuovo grande amico “E’ come se io potessi non pensare più a ciò che sono stato”.
Giornodopo invece diceva così a Oggigiorno:
“Mi offri una prospettiva davvero nuova, amico mio, è come se potessi non pensare più a ciò che vorrei essere”
Le due amicizie durarono per lungo tempo. Ma venne il momento in cui Oggigiorno si rese conto di dover lasciare i suoi amici; non si dimenticò mai di loro, così diversi l’uno dall’altro, eppure così simili... Doveva seguire il suo destino, lui era un cantastorie e quindi era necessario che vivesse nuove esperienze, facesse nuovi incontri, visitasse nuove città, magari le meno conosciute, le meno immaginate, perché potesse raccontare davvero la storia di oggigiorno, la storia che si svolge, ogni giorno, sotto l’arco del sole e della luna.

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