domenica 24 giugno 2012

Due acque

Un torrentello di campagna, né troppo largo né troppo stretto, scorreva placidamente fra due filari di platani. Sembrava una giornata come tante, il sole splendeva caldo nel cielo, l’acqua era al solito un po’ verdina, le piante sommerse si lasciavano ondeggiare al fluire della corrente, e qua e là risplendevano piccoli diamanti di luce solare. Non certo come il giorno prima, quando piovve a più non posso e il torrentello si sentiva un po’ gonfio.
Quel mattino tutto sembrava tranquillo, quando ad un certo punto il torrentello si sentì stranito, come se fosse stato diviso in due.
“Che strana sensazione...” si disse il torrentello “Che sarà mai? Non mi starò buscando qualche malanno per la pioggia che è venuta ieri?”
Mentre faceva questi pensieri, si fermò sulla riva un merlo che voleva dissetarsi, ma lanciata un’occhiata al torrentello, fischiettò esterrefatto: “Che razza di acqua è mai questa?”
Il torrentello sentendo quelle parole chiese al merlo: “Come sarebbe a dire che razza di acqua è?” Ma quello aveva già preso il volo alla ricerca di un altro luogo dove potersi dissetare.
Si fermò un cane vagabondo. Stava già pregustando ad occhi chiusi la bevuta che si sarebbe fatto, ma appena adocchiò l’acqua disse con voce grossa: “Oh, grande boby, mai vista un’acqua del genere!” Si stava già allontanando, quando il torrentello gli gridò: “Ehi, come ti permetti? Che ha la mia acqua che non va?”
“Dovresti farti curare!” disse il cane girando la testa all’indietro.
“Allora son proprio malato!” si disse il torrentello piagnucolando.
Dopo qualche tempo vide passare di là una mucca che camminava a passo lento.
“Signora Mucca!” chiamò il torrentello.
La mucca si guardò intorno e non vedendo nessuno urlò spaventata: “Mmma chi ha mmai detto qualcosa?!”
“Io” cercò di rassicurarla il torrentello “Sono io signora Mucca, il torrente al suo fianco”
La mucca lo guardò incredula e dopo un attimo di meraviglia muggì: “Mmma ti pare il mmodo di mmolestare una povera mmmucca!”
“Mi scusi, non volevo spaventarla” disse gentilmente il torrente “Vorrei solo chiederle se nota niente di strano in me”
La mucca avvicinò il muso verso l’acqua e dopo aver guardato bene disse: “Ora che me lo fai notare, c’è sì qualcosa di strano: sei diviso a metà e neanche troppo bene”
“Cheee... significa?” si lamentò il torrentello “Sooono fatto a peeezzi, forse?”
“A pezzi non direi” disse la mucca “mma di due colori lo sei!”
“Oh, per tutti i flutti, adesso svengo!” sussurrò sgomento il torrente. Poi subito chiese alla mucca: “Ma di che colori sono?”
“Sei un po’ verde e un po’ mmarrone” rispose la mucca divertita.
“E pensi sia grave?” domandò ancora il torrente.
“Be’, io la tua acqua in questo punto non la berrei, forse un po’ più in là” disse la mucca un po’ più seria.
“Perché un po’ più in là?” il torrentello non capiva.
“Perché sei diviso, sì, ma solo qui, dopo quella grande curva” spiegò la mucca.
“Oh, ma allora... niente di grave!” disse sollevato il torrentello.
“Pare quasi un’irritazione locale!” disse la mucca.
“No, è che ieri tutta quella pioggia... deve aver smosso un poco il monte” azzardò il torrentello.
“Mmma che vuoi? Tutti prima o poi ci sentiamo divisi in due. Guarda mmme” disse la mucca “ho due corna, due zammpe davanti, due dietro, due occhi, due orecchie...”
“Eh già, vedo” disse il torrentello “Per me è davvero la prima volta, non sono abituato ad avere due acque”
“Mmmh! Ti comprendo, sai?” disse benigna la mucca.
“Perché? Anche tu ti sei divisa da poco?” chiese il torrente meravigliato.
“No. Più che altro è la mmia coda” rispose la mucca.
“Ah! E perché mmai?” chiese con trasporto il torrente.
“Anche lei non è divisa, è una sola” disse la mucca.
“Be’, cosa c’è di strano? Anch’io lo sono di solito!” fece notare il torrente.
“Sì, mmma la mia coda” disse la mucca un po’ affranta “non vorrebbe stare sola, cerca sempre di dividersi: è per questo che tutto il santo giorno va un po’ di qua e poi va di là, torna di qua e ancora di là, prima di qua, dopo di là...”
“Eeeeh!” gorgogliò il torrentello “Io ho due acque e non lo sapevo, tu hai una coda che vorrebbe una gemella... E’ davvero tanto strano questo mondo dove scorro!”

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