domenica 24 giugno 2012

Pusillanime!

“Sei un maledetto pusillanime!!” gridò il balivo all’amico bardo seduto nella taverna di fronte a lui “Dopo tutti questi anni hai deciso che donna Marta non sia più degna di far parte della tua compagnia, eh?”
Il bardo lo guardava di sottecchi senza aprire bocca.
“E poi? Per che cosa?” continuò il balivo “Per un’attricetta squinternata che probabilmente ti ha fatto girare la testa, ma che di fatto non sa nemmeno cosa sia il palcoscenico!”
“E’ necessario che le compagnie d’arte si rinnovino” disse il bardo remissivo.
“Certo!” urlò il balivo alzandosi in piedi “E tu chi fai fuori? Colei, mia moglie tra l’altro, che ha fondato con te la compagnia. Anzi, non fosse stato per le sue insistenze quella compagnia non sarebbe neppure nata!”
“Lo so, lo so” disse il bardo “Ora sei fuori di te, ma più in là capirai!”
Il balivo lo fulminò con lo sguardo. Si chinò verso l’amico, si mise con la faccia a pochi millimetri dalla sua e poi disse con voce minacciosa: “Non sono io che devo capire, è Marta!”
“Ma... comunque” aggiunse il bardo “Marta può restare nella compagnia, io non ho motivo alcuno per allontanarla”
“E pensi che lei accetterebbe? Sei proprio un pusillanime, sei un senza midollo, un bamboccio!” disse il balivo con uno sguardo di commiserazione “Come puoi pensare che lei che è stata la musa delle tue opere, l’interprete più applaudita di tutti i dintorni, il secondo nome della compagnia accanto al tuo, e questo solo per la tua vanagloria, possa cedere il passo con non chalance e mettersi in un angolo a guardare morire la compagnia alla quale ha votato totalmente la propria vita di artista? Sai come si chiama questo, dopo quindici anni di intesa? Tradimento! E chi tradisce rivela finalmente la sua vera natura: è un falso, è un racconta frottole! E più di tutti le frottole le racconti a te stesso! Perderai il rispetto di chi ha creduto in te in questi anni e di tutti quelli che sapranno di quale infimo livello sei!”
E detto questo uscì dalla taverna.
Il silenzio che si era creato alle invettive del balivo, fu sostituito dal brusio dei commenti sussurrati dai presenti che lanciavano sguardi intolleranti verso quell’artistucolo da quattro soldi che si fregiava del titolo di bardo.
“E’ una reazione a caldo” disse quest’ultimo a chi era seduto ai tavoli vicini “Sono sicuro che sapranno comprendere la situazione e ci rideranno sopra”
Detto questo anche lui se ne andò.
Appena uscito dalla taverna pensò fosse una buona idea andare a trovare Marta.
“Ah, sei tu” disse Marta freddamente appena aprì la porta di casa “Entra”
“Marta, ci tenevo a dirti...” disse il bardo appena entrato, ma lei lo interruppe: “Che ti dispiace? Ma falla finita!”
“No, volevo dirti che puoi rimanere nella compagnia”
“A far che? La tappabuchi suggeritrice di quella là?”
“Ti garantisco che Cosetta ha tutte le qualità per diventare una grande artista... certo lei vorrebbe che tu non ci fossi...”
“E tu?” chiese Marta con le mani ai fianchi.
“Io... io non ho motivo di mandarti via...” disse querulo il bardo.
“Sento che stai per dirmi un ma” disse Marta guardandolo di sbieco.
“Ma... non voglio nemmeno rinunciare a Cosetta”
“Pusillanime!” sibilò Marta mentre si girava verso la finestra. Poi aggiunse: “Se credi che accetterò le tue meschinità e inutili proposte di mediazione, sei proprio... una nullità! Non sai farti valere, sei una mollica di pane che appena trova delle mani più morbide si lascia trasformare in una sfoglia trasparente”
Dopo qualche attimo di silenzio Marta si girò verso il bardo e gli disse con voce ferma e calma: “Senti, non abbiamo più niente da dirci, tieniti la tua pivella, spero che possa almeno darti delle soddisfazioni”
“Mi dispiace” sussurrò il bardo avvicinandosi alla porta.
“Ma non ci credi neanche tu!” ribatté Marta sempre calma “Ho creduto in te per quindici anni e pensavo fosse lo stesso per te; pensavo fossi un uomo e invece sei un vigliacco ipocrita e opportunista. Chissà, forse ho sbagliato io a giudicarti in tutti questi anni, tutto potevo pensare e intuire tranne che tu fossi... un pusillanime, anzi meno di un pusillanime!”
Il bardo stava aprendo la porta quando Marta aggiunse: “Mi auguro che la tua biondina non si stanchi troppo presto di te, perché se dovessi venire a bussare a questa porta potresti capire molto in fretta e concretamente cosa significhi essere un senza midolla!”

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